FRAGOROSO SILENZIO

mercoledì 23 dicembre 2009

Ti voglio bene.....


.......... esiste un solo mediatore fra Dio e gli uomini: Gesù Cristo, uomo anche lui, che ha dato la vita come prezzo di riscatto per tutti noi.
1 Timoteo 2:5-6


Carissimo\a,
so che hai addobbato l’albero e realizzato il presepe,e con quale sollecitudine…rispettando i tempi e le regole!
Così, amorevolmente, hai coperto il “bambinello” per scoprirlo la notte di Natale come si fa dalla notte dei tempi!
Hai fatto tutto ciò in nome della tradizione o hai fatto tutto ciò in nome della fede?
Se sì…sai che il Natale rappresenta la nascita di Cristo che,come dicono gli scritti,è venuto in terra per redimere l’uomo dai peccati,per riportare l’uomo, con il suo esempio,all’uguaglianza,alla tolleranza,alla disponibilità all’altro,al riconoscimento della diversità,alla giustizia tra uguali…
Gli scritti sacri ci dicono che in un determinato momento della storia,Cristo si è incarnato, cioè ha assunto la natura umana, non per insegnare la furbizia,l’inganno,la mistificazione della realtà,né per favorire il potere dei forti…ma per diffondere la “comprensione” e la “condivisione”dei principi umani…
Il suo esserci ha legittimato la miglior “rappresentazione” dell’essere umano!
E’ stato,forse, uno dei primi uomini a ribellarsi alle ingiustizie dei forti e a porre l’attenzione sui poveri,sui derelitti,sugli emarginati…sugli esclusi da una società ingiusta e violenta…
Lui non predicava la “colpa”,ma la “disponibilità alla comprensione”!Ciò che invece oggi non fa la Chiesa…
Insegnare la colpa è perpetuare l’idea che il dolore e la sofferenza siano necessari, ma necessari a che cosa?Tutto ciò significa travisare l’insegnamento di Gesù.
Basta guardare il crocifisso che i cattolici mettono in mostra con orgoglio. Che senso ha mantenere Gesù inchiodato sulla croce se non per affermare l’idea che il dolore e la sofferenza siano necessari? Necessari a fiaccare le volontà….
Allora tu che “vivi” il Natale in nome di Cristo…dovresti batterti per quei principi per cui Lui è morto..
Perché non ti ribelli alle violazioni dei diritti umani e dici,invece, che gli immigrati sono un pericolo e accetti i respingimenti?
Perché non ti adiri quando i Trans,gli omosessuali vengono derisi,allontanati,ghettizzati,considerati “altro”?
Perché non urli quando tanti ragazzi manifestano contro i sorprusi del governo e lottano per un mondo migliore,vengono picchiati,arrestati,processati per le loro idee?
Perché non ti offendi quando i politici “costruiscono” scandali per distruggere qualcuno per interessi propri in nome della politica malata?
Perché non lotti perché ogni uomo possa esprimere le proprie potenzialità e non debba essere sempre “asservito” a un potere mafioso,massonico e violento?
Perché non denunci gli abusi che ogni giorno sei costretto a subire in nome dell’omertà civile?
Perché non ti “arrabbi” quando tanti giovani vengono uccisi dal potere che tu hai legittimato?
Perché non gridi il tuo disgusto,la tua insoddisfazione,il tuo dissenso verso chi usa il potere come una spada tagliente verso chi non ha armi, verso chi è debole,chi non ha strumenti per combatterlo?
Perché giri la testa di fronte agli elenchi di morti da “accertare”nelle carceri ?
Perché non ti chiedi cosa accade lì dentro e chi comanda,chi abusa e chi violenta?
Perché non ti chiedi dove stiamo andando?
Perché non scendi in piazza per esprimere il tuo sentimento con forza e in modo risoluto?
Se credi in quell’uomo che fai “rivivere” ogni anno nel tuo presepe…dovresti essere un “tipo” molto,molto arrabbiato…Pensa con la tua testa…ragiona e non lasciare spazio all’inganno…
Non permettere a nessuno di leggere la realtà per tuo conto,di prendere decisioni che ti riguardano,di vivere la tua vita!
Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine.
L’insegnamento di Cristo potrebbe essere considerato semplice, ma metterlo in pratica richiede attenzione, energia ed impegno.
L’Umanità,da sempre, è stata tenuta volutamente nell’ignoranza,nella paura,nel mondo della colpa, per motivi di potere. Quando gli uomini non vogliono pensare con la propria testa e seguire il cuore, fondano uno Stato che pensi per loro ed una Religione che si prenda cura delle loro anime. Così gli uomini hanno frammentato il loro potere cedendolo allo Stato e alla Chiesa affinché risolvessero i loro grandi problemi esistenziali. Con il tempo sia lo Stato che la Chiesa sono diventate “sistemi” di potere che hanno soggiogato gli uomini, anziché essere al loro servizio.
Ricordati che lo Stato non favorisce lo sviluppo del senso civico,non stimola la coscienza civile,
ma “mira” a fiaccare la tua volontà pensante per renderti “partecipe”dei suoi giochi…Vuole “condividere” con te le sue ragioni..che non sono le tue!!!!!!!!!
Da…”Se” Rudyard Kipling…….
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori…

Solo allora sarai un uomo!!!!!!!!!!!

Ti voglio comunque bene!!!!!!!!

“Perché il dono non umilii l’altro, devo dargli non soltanto qualcosa di mio, ma me stesso, devo es¬sere presente nel dono come persona” (Deus caritas est, p. 80).

domenica 20 dicembre 2009

Copenaghen...un sogno in frantumi....

Sempre da:http://www.globalproject.info/it

Antonio Musella

Abbiamo conosciuto diverse realtà provenienti da tutto il mondo che si sono interrogate insieme sul come declinare la disobbedienza al Cop 15 in questi giorni. Di fronte ci siamo trovati un apparato repressivo figlio della tradizione liberal conservatrice della monarchica Danimarca, che si propone oggi come modello di polizia europea in grado di detronizzare i conflitti, in un paese in cui lo stato delle lotte sociali risulta impalpabile. Migliaia di arresti, 1300 solo tra l’11 ed il 13 dicembre, gabbie pop-up, isolamento, processi per direttissima senza avvocati. Di contro massima formalità sulle “regole di ingaggio”, a differenza di come sarebbe avvenuto nel nostro paese. Una strategia ben precisa che risulta essere non solo la strategia di gestione di un vertice internazionale da parte della polizia, ma si propone come modello di controllo sociale e annientamento dei conflitti….

Ma sappiamo bene che la stupidità è sempre in agguato. Una stupidità che si ricopre di ridicolo quando qualcuno vorrebbe farci credere che lo spazio del conflitto e della radicalità sono due bombette lanciate alla prima vetrina che capita, scappando a gambe levate all’arrivo della “democraticissima” polizia, rifugiandosi in altri spezzoni di corteo coinvolgendo altri in pratiche che non hanno scelto.

Questa stessa stupidità l’abbiamo potuta vedere la notte di Christiania il 14 dicembre….

Questo ha portato al fermo di 210 persone, di cui 86 italiani della delegazione See you in Copnehagen, di cui uno, Luca Tornatore, astrofisico, e uno dei principali referenti della rete italiana qui al Cop 15, è stato arrestato con accuse assurde ed improbabili e resterà in carcere fino al 12 gennaio.(…..)

Luca Casarini

Duecento attivisti, la stragrande maggioranza dei quali molto giovani, che provengono da tante realtà di lotta territoriale, metropolitana, urbana, dell’università, delle scuole medie superiori, che affrontano questo caos con la giusta leggerezza di chi sa di non poter essere risolutivo di tutti i problemi, grandi e piccoli, ma anche con la determinazione a guardare le cose per ciò che sono.

Mi sono chiesto in questi giorni che cosa avvertono questi compagni di tutto ciò che sta accadendo. C’è una bella differenza per me che ho vissuto Seattle, tra quei giorni americani e questi in Danimarca. Diciamo pure dal giorno alla notte. Sono un poco preoccupato in effetti per questi ventenni: preoccupato in effetti per questi ventenni: a loro non tocca la fortuna, ad esempio, di trovare insieme ad una moltitudine come quella che disobbediva nella “no demostration area” nella downtown della città della Microsoft e della Boeing, un nemico ben definito, chiaro, e assolutamente in calo di popolarità e legittimità come il WTO.(…………..)

Ma anche qui, la separatezza tra la testimonianza e la pratica politica di vita, è stata sapientemente cercata: da chi gestiva palchi e interventi programmati a chi, in coda, si è reso facile strumento di provocazioni da stato di polizia che rischia addirittura di trasformarsi in una cosa ridicola tanto è esagerata.(……..)

Ecco come Laura…,presente al Cop 15,racconta ciò che ha vissuto….

Copenhagen per me è stato (come tanti compagni hanno ripetuto in questi giorni), il "centro del mondo". Per la prima volta ho visto popoli da tutto il mondo ritrovarsi e urlare ad una sola voce, sebbene con toni e sfumature diversi. Me ne sono resa pienamente conto alla conferenza stampa sull' arresto di Luca, all'interno del KilmaForum, quando vari rappresentanti di Via Campesina sono intervenuti, esprimendo una rabbia ed una dignità che mi hanno lasciata sconvolta. Parole urlate, che comunicavano le milioni di voci che dal mondo reclamano giustizia climatica, una parola che per molti si traduce in sopravvivenza.

Per la prima volta ho visto migliaia di giovani da tutto il mondo, ascoltare in religioso silenzio gli interventi che si susseguivano in un'assemblea dalle modalità a me sconosciute (quella tenutasi a Christiania la sera del 14 dicembre) ed esultare pieni di gioia dopo l' intervento di Naomi Klein, che ho faticato a seguire, ma di cui ho percepito la gigantesca portata globale. Momenti ed emozioni che nella mia pancia e nella mia mente hanno cominciato a sommarsi e mescolarsi per diventare quel bagaglio e quel portato che vorrei riuscire a trasmettere a tutti quei compagni che non hanno potuto partecipare o che hanno continuato a lavorare sui propri territori per costruire quei percorsi che Copenhagen e il mondo intero ci hanno consegnato.

Della capitale danese ricordo soprattutto il clima onnipresente di paura e incertezza che dai primi giorni ci ha accompagnato per le vie della città fin dentro il nostro "campo base", la nostra casa. Ricordo e considero ora, con la lucidità che permette una riflessione a posteriori, gli arresti preventivi, il rastrellamento di Christiania, le file di prigionieri sull'asfalto, le gabbie...solo ora forse, riesco a comprendere cosa ha significato per noi e soprattutto per le centinaia di migliaia di persone che da tutto il mondo sono affluite a Copenhagen: la revoca di ogni tipo di libertà di movimento o di espressione. La scientifica negazione di ogni forma di dissenso e protesta da parte di centinaia di migliaia di persone che hanno messo alle strette il sistema patinato e di facciata che circondava il vertice Cop15. Collegando il palese fallimento del vertice e l'assurda repressione poliziesca scatenatasi persino sui delegati che il 16 dicembre volevano uscire dal Bella center, il quadro appare leggermente più chiaro. Come appare più chiaro e luminoso il risultato ottenuto dalla scelta della disobbedienza come pratica collettiva di piazza il 16 dicembre: l'unica in grado di mostrare al mondo il vero volto di COP15 e di contrastare (senza gridare al miracolo o alla soluzione) la pratica poliziesca dell'arresto sistematico e preventivo.

Manda la tua solidarietà a Luca!

Firma e fai circolare la Petizione on line

giovedì 17 dicembre 2009

Copenaghen…un vertice fallito!!!!!!!!!!!!!

"Se la Danimarca è il regno della ragione, come dice il detto, allora Copenaghen è la metropoli dell'educazione e della civiltà. I suoi abitanti le praticano entrambe, sia tra di loro che con i visitatori stranieri".
Solo Parole?????????



Luca Tornatore resta in carcere….

Da: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ripartendo/3278

Freedom for Luca! Freedom for all the activists!
16 / 12 / 2009
In tarda serata si è svolto l'equivalente italiano della conferma dell'arresto di Luca presso la magistratura danese.
Il suo processo è stato fissato per il 12 gennaio 2010!
Luca è perciò ancora detenuto.
L'accusa nei suoi confronti su cui si è basata la convalida dell'arresto è quella di "aver aggredito con lanci e bottiglie" la polizia danese nelle vicinanze di Christiania. Il tutto sulla base del solo verbale redatto dai poliziotti che affermano di essere certi del riconoscimento.
Il giudice ha confermato l'arresto basandosi sui verbali e precisando che c'è il pericolo che Luca possa "partecipare ad altre manifestazioni".
Nell'udienza di convalida in cui si è seguiti da un avvocato d'Ufficio non è possibile avvalersi di nessuno testimonianza.
La decisione di confermare l'arresto di Luca è gravissima e conferma la volontà di accanirsi su di lui per la sua aperta e conosciuta partecipazione alla costruzione della presenza a Copenhagen della delegazione italiana, alla sua partecipazione attiva ai momenti di preparazione delle giornate danesi.
Sarà fatto immediato ricorso contro la conferma della carcerazione preventiva ed è stato immediatamente attivato un lavoro di denuncia a tutti i livelli della gravissima provocazione contro Luca.
Mobilitiamoci tutti per la libertà di Luca!
Freedom for Luca!

Appello per l’immediato rilascio del dottor Luca Tornatore

Luca Tornatore non è solo un amico fraterno di chi scrive questo appello. Luca è un assegnista di ricerca al Dipartimento di fisica dell’Università di Trieste. E’ uno scienziato, uno di quelli che alla passione e alla voglia di cambiare il mondo uniscono, dunque, una riconosciuta competenza. Questi sono gli ingredienti che lo hanno spinto, assieme a centina di attivisti ambientalisti italiani, a recarsi a Copenhagen. Luca è nella capitale danese per pretendere giustizia climatica, per confrontarsi all’interno del Climate Forum, per capire e per intrecciare relazioni con chi (come noi e lui) pensa che l’emergenza ambientale debba essere affrontata a partire da una democratizzazione delle decisioni e non attraverso la delega a chi l’ha provocata o a chi la sta peggiorando (siano essi vecchi o nuovi attori di rilievo del panorama geo-politico).
Luca Tornatore si trova oggi in stato di arresto, fermato assieme ad altre decine persone dopo aver partecipato ad un dibattito!! Luca, come centinaia di altri, non ha commesso alcun reato. Il suo fermo è stato confermato non sulla base di prove, ma proprio per punire il suo impegno, la sua visibilità pubblica e la sua competenza.
Ci sarebbe da ridere, ma quello che sta succedendo a Copenhagen non ha precedenti. Il solo fatto di trovarsi per strada rende passibile di fermo, l’arresto preventivo (già di per sé strumento mostruoso dello stato d’eccezione) è stato abusato senza vergogna. Sono stati calcolati più di millecinquecento fermi di polizia, praticamente tutti ingiustificati. La capitale Danese, ormai un ex simbolo della socialdemocrazia, si è trasformata in una vera e propria “città di polizia”.
Noi pretendiamo il rilascio immediato del Dott. Luca Tornatore, prima di tutto perché totalmente innocente, poi perché la sospensione dello stato di diritto, le provocazioni e le menzogne rendono la mancanza di Luca insopportabile per tutti noi e per tutti quelli che condividono, con serietà, le sue preoccupazioni per il futuro del nostro pianeta.
Trieste - Venezia, 15 dicembre 2009
Seguono centinaia di firme!!!!!!!!!!!!!!!!!!

SCRIVIAMO A LUCA!
Luca Tornatore 211275 ABBM- Vestre Faengsel- Vigerslev allè 1D - 2450 Kbh
Svolta - Copenhagen - Danmarkt


Da:http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=1230:appello-per-limmediato-rilascio-del-dotto



Secondo uno studio pubblicato dall'UNESCO, la Danimarca può fregiarsi del titolo di "paese più felice" della Terra.

Sempre vigili

martedì 15 dicembre 2009

Copenaghen......Libertà di manifestare il dissenso.......


http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Police-Warming/3258

Nella notte tra il 14 e 15 dicembre La polizia a Christiania. 200 fermati, resta arrestato Luca Tornatore

15 / 12 / 2009

A Copenhagen non c'è mai pace ..

Come una serata tranquilla si trasforma in un'ennesima operazione di polizia!

La delegazione italiana SYINC, come altre centinaia di persone danesi e straniere questa sera si è recata a Christiania per partecipare ad un dibattito con Naomi Klein e Michael Hardt organizzato dal CJA in preparazione della giornata "Reclaim Power" del 16 dicembre.

A conclusione del dibattito è iniziata una festa e molta gente si è fermata nei vari locali.

All'improvviso la polizia con un blindato e sparando lacrimogeni è entrata dentro Christiania iniziando a fermare le persone e detenendoli.

L'intervento, con l'uso di un elicottero che sorvolava la zona, è avvenuto dopo la costruzione di barricate sulla strada, da parte di qualcuno che poi all'arrivo delle forze dell'ordine è fuggito dentro il quartiere. A questo punto la polizia ha fatto irruzione.

Dalle telefonate che ci giungono la gente viene "selezionata" e fermata a "discrezione totale" della Politi che ha continuato fino a tarda notte a presidiare la zona.

Sono 200 le persone arrestate, 81 delle quali sono attivisti della rete italiana "See you in Copenhagen".

I fermati sono stati portati a Retortvej.

Nel corso della notte le persone vengono rilasciate. Degli italiani Luca Tornatore viene trattenuto e sarà processato in giornata. Pare che tre poliziotti testimonieranno di riconoscerlo come uno di quelli che ha partecipato a costruire le barricate. Una vera e propria provocazione. Ovviamente qualcuno bisognava tenere per cercare di giustificare un operativo di ingresso e fermi di massa a Cristiania.

Tutto questo succede proprio a meno di 24 ore dalla giornata del 16 dicembre in cui è prevista l'iniziativa Reclaim the power al Bella Center dove si tiene Cop15.

Police Warming

Dopo gli accadimenti di questa notte a Cop.enhagen, è ormai chiaro: dobbiamo affrontare con serietà il problema del “Police Warming” che rischia di peggiorare la vita di tutti, non solo di coloro i quali, in questi giorni danesi, hanno conosciuto gabbie e manette.

di Luca Casarini

15 / 12 / 2009

Il Police Warming infatti, ha come caratteristica peculiare quella di essere confuso per qualcos'altro. Alcuni si concentrano sulla “dinamica” oggettiva dei fatti, chi ha fatto cosa, alcuni altri su ciò che manca, la “risposta”, l'organizzazione. Ma in realtà oggi noi dobbiamo guardare alla sostanza del problema: il Police Warming, che si caratterizza con vergognosi arresti di massa indiscriminati, trasformati poi in provocazioni mirate contro gli attivisti che parlano in pubblico, che tengono i contatti con legali e ambasciate, che partecipano come delegati delle proprie reti alle riunioni internazionali, è una tendenza pericolosissima che dal cuore dell'Europa ex socialdemocratica, rischia di avvelenare l'intero continente. Il police warming si sviluppa intanto come reazione: dove vi sono concentrazioni di dissenso, di disobbedienza, di non passività accondiscendente verso le istituzioni e i loro tribunati ufficialmente accreditati, allora, come retrovirus, il PW attacca. Ieri sera l'assemblea con Naomi Klein e Michael Hardt era stata partecipatissima. Un grande momento di dibattito per preparare la giornata di domani, il “disobedience day”.

La differenza tra il mercoledì 16 dicembre, a ridosso ormai della conclusione dei negoziati all'interno della conferenza onu sul clima, e gli altri giorni di mobilitazione, è palpabile. La differenza la fa il numero di realtà che sono coinvolte, che mano a mano si sono convinte in questi giorni della necessità di dare un segnale appunto di disobbedienza, di forte e attivo dissenso nei confronti dei “manovratori”, siano essi quelli storicamente affermati, le grandi potenze occidentali, o quelli che oggi, anche in questo contesto, si confermano come i candidati in ascesa nel borsino (capitalistico) dei leader del mondo: la Cina, l'India, il Brasile, i petrolieri di stato dell'America Latina, con buona pace dei veri “poveri”, africani o asiatici che siano. Non è quindi né un caso né una fatalità che ieri sera sia scattata l'ennesima operazione di rastrellamento. Mercoledì 16 è la giornata in cui la disobbedienza prende forma: si districa finalmente da tutte le sovrastrutture contenitive che l'hanno imbrigliata fino ad ora, rendendola affare di pochi e per pochi, e assume le caratteristiche che potenzialmente può avere. Quelle del linguaggio e della pratica multiforme della moltitudine, che nell'affermarsi determina anche la propria “indipendenza”.

Dall'Onu, dagli stati, dai governi, dalle diplomazie corrotte, dagli interessi delle multinazionali nere o verdi, dai presidenti bravi a parlare e da quelli arroganti, antipatici ed idioti. La disobbedienza quindi non imbroglia le carte promettendo di farli fuori tutti. Essa si costituisce come esodo, con la stessa forza con la quale ha saputo dieci anni fa, interpretare un mondo diverso da oggi che celebrava i fasti del neoliberismo e del mercato globale. Per questo il PW, che è uno strumento sempre al servizio del potere costituito che non può, materialmente, concedere l'indipendenza a nessuno, pena la dissoluzione del suo ruolo, si scatena a più non posso, cercando di passare da patologia ( l'eccesso di zelo del controllo sociale democratico ) a pandemia ( la democrazia dell'obbedienza ). Il potere in effetti che cosa è se non la trama infinita dei modi violenti o gentili di trattenere il comando sulla nostra vita?

La disobbedienza si esprime anche denunciando e svelando che cosa c'è dietro il Police Warming, quale è la sua causa, e questo diventa già una prima immunizzazione, produce anticorpi in grado di affrontare il venefico retrovirus che si muove con blindati e soldati. Nessuno deve rimanere solo quando è attaccato. Nessuno deve subire processi farsa senza difesa, senza testimoni che lo aiutino, che rivelino la caratteristica menzognera dei verbali di polizia.

L'elemento della gestione pubblica di ciò che accade è un atto di disobbedienza, perché mette in crisi i modelli precostituiti di gestione di stato già incardinati da tempo come preparazione alla negazione del dissenso. E dalla nostra abbiamo un elemento importante, che si aggiunge a quello oggettivo dello stato del pianeta: la disobbedienza ha carattere di efficacia e di diffusione rapida. Agisce come un anticorpo e si propaga. E' per questo che è tanto temuta.

Luca deve tornare libero, come noi tutti. Combattere il Police Warming è possibile e soprattutto, è il modo per rendere più naturale la nostra vita.

Proprio in questo momento la notizia dell'arresto di Tazio Muller, Feltz, Germania, uno dei portavoce dei Climate Justice Now, immediatamente dopo una conferenza stampa promossa all'interno del Bella Center, ovvero la sede ufficiale della Cop 15 mentre 32 attivisti francesi vengono arrestati davanti al Climate Forum, durante un sit-in.

Naomi Klein parla dell'arresto di Tadzio Müller

Cop-landen - Arrestato Tadzio Müller

15 / 12 / 2009

Ore 17.00 - Cop 15.

E' appena giunta la notizia che al termine della conferenza stampa al Bella Center, ovvero la sede ufficiale del Cop 15, è stato arrestato Tadzio Müller, dell'organizzazione Feltz, Germania, uno dei portavoce dei Climate Justice Now, dopo aver presentato la mobilitazione di domani, mercoledì 16 dicembre che si svolgerà nei pressi del Bella Center cui aderiranno alcuni delegati internazionali che partecipano al vertice ufficiale.

Nello stesso momento la polizia danese fa irruzione al Climate Forum: 20 attivisti francesi vengono arrestati e all'interno del Candy Factory, dove centinaia di attivisti internazionali stanno allestendo le biciclette per il bike block di mercoledì 16............

domenica 13 dicembre 2009

Berlusconi colpito....




L’italiano ha un tale culto per la furbizia,che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la furbizia,ma per la reverenza che l’italiano in generale ha della furbizia stessa. (G.Prezzolini)

"Io non voglio che ci si mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza". Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano. "Io - aggiunge il leader dell'Idv condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese……sul piano politico c'è un clima di esasperazione e odio creato da chi ha nelle mani le redini del Pese e ne approfitta soltanto per fare i fatti suoi».

"Quando si fanno le manifestazioni non per un partito ma contro una persona e si incita all'odio questo è il risultato. Questo è il frutto della politica dell'odio". dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Siamo sull'orlo del baratro - ha aggiunto - quando si consente che si odi e che si criminalizzi una persona, passare dalle parole ai fatti il passo è breve"
Questi i commenti sull’accaduto…ma ….
...l'odio è un legame tra un individuo ed un altro. E’ quindi simile all'amore e, in quanto tale, altrettanto intenso...(Vittorino Andreoli)
Primo Levi diceva: "La ragione deve controllare l'odio". Andreoli sostiene che la razionalità è sicuramente uno strumento di controllo, ma non di eliminazione dell’odio, perché i sentimenti sono spesso diversi dal ragionamento: sono forti ed esclusivi.
Detto questo, forse ,occorre spostare il nostro guardare ad altri sentimenti,anch’essi forti ed esclusivi, che possono aver generato l’aggressione a Mister B…..
Forse è più opportuno parlare di ira e rabbia…
“La rabbia è un’emozione primaria,come la gioia e il dolore. Fa parte delle emozioni fondanti dell’essere umano e ci accompagna,in modo più o meno costante,nell’intero corso della nostra esistenza. Tutti l’abbiamo conosciuta,tutti la incontriamo sulla nostra strada…..”
Così scrive Rosario Sorrentino nel libro “Rabbia”….e ancora “E’ un’emozione che non ha necessariamente una connotazione negativa. La rabbia può essere, infatti, un forte stimolo verso il raggiungimento di un obiettivo,la conquista di un ambito traguardo. Può costituire il giusto carburante, la spinta per agire e reagire nei confronti di circostanze per noi sfavorevoli. Altre volte può essere la sensazione spiacevole di aver subito un’ingiustizia,e in quel caso ci dà la carica per cercare di ottenere il rispetto degli altri e di noi stessi.”
Così descritta la rabbia può essere positiva… “se la usiamo per raggiungere un traguardo,per combattere un’ingiustizia non ci nuocerà…”
Sorrentino parla anche della differenza tra “rabbia” e “ira”….
“La rabbia dovuta ad una frustrazione o a motivazioni personali è un’emozione che a volte rimane prigioniera dentro di noi,e che spesso tendiamo a nascondere,a proteggere,perché è accompagnata da un forte dolore. L’ira,l’indignazione,è invece provocata dalla convinzione di aver subito un torto,un’ingiustizia.”
Quindi entrambe sono emozioni che si tende ad esprimere,a condividere e non a reprimere.
Diciamo che ancora oggi la rabbia viene considerata inopportuna, irragionevole, spesso associata all’aggressività. Noi spesso ci spaventiamo della nostra rabbia: perché temiamo che ci spinga a compiere qualche azione dannosa, così esitiamo anche ad esprimerla.
La rabbia repressa,però, si ritorce contro noi stessi perchè alimenta un sentimento di inferiorità.
E’ fondamentale dunque, per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimerla in maniera costruttiva ed appropriata.
La rabbia così usata aiuta a sviluppare fiducia in se stessi .
Allora forse l’ira ha armato la mano di….colui che ha aggredito Mister B…………..
Come è l’ira che domina i nostri cuori di fronte ai tanti casi di ingiustizia…di morti in carcere!
Niki Aprile Gatti,Marcello Lonzi,Stefano Cucchi,Aldo Bianzino.. Manuel Eliantonio,e centinaia altri nomi di giovani e non che ormai sono dimenticati…
L’ira ha fatto gridare le folle, ha sdegnato l’animo dei più…
ma l’ira non sopravvive perché si alimenta di se stessa…
E’ la rabbia che ti fa lottare per cambiare le cose , per abbattere le barriere del silenzio,per costruire un mondo migliore dove ciascuno trovi la propria felicità e dove nessuno trovi la mano dell’ingiusto …così come i poeti spostano i fiumi con il pensiero …la rabbia sposta il muro dell’indifferenza…

E' accaduto che le guardie del corpo si sono distratte?
E' accaduto che era così che doveva andare?
E' accaduto che............ma!!!!!!!!!!!!!

Sempre vigili

domenica 6 dicembre 2009

Una manifestazione viola...che non VIOLA ...




Dalla Rete alla Piazza…..e i blogger vincono!!!!!!!!!
L'iniziativa è partita online ed è poi scesa in piazza.
All'appuntamento scaturito da un gruppo di blogger, sono arrivate a Roma migliaia di persone di ogni età e provenienti da tutta Italia per dire "no" a Berlusconi e chiedere le sue dimissioni.
A sentire i commenti del giorno dopo, penso che molti non abbiano le idee molto chiare su ciò che la manifestazione voleva esprimere…
Una fetta della società civile ha inteso dichiarare palesemente il proprio disappunto per una situazione ormai stagnante del nostro paese che resiste nonostante tutto….
Nonostante i dissensi,nonostante le manifestazioni ,nonostante in molti dicano BASTA!
Questa manifestazione voleva auspicare una politica che fosse politica della passione e della ragione e non di raggiro,collusione e prepotenza…
Il colore viola era un luogo del pensiero,era l’emblema della gente che non vuole confondersi con i tanti colori di partiti responsabili del disastro politico che viviamo e che subiamo…
Una manifestazione di gente comune che ha dimostrato di avere idee chiare sulla politica,sulla legalità,sulle politiche di governo,sugli uomini che detengono il potere e che non ha risparmiato le critiche all’informazione malata…qualcuno ai microfoni di RAI 2 ha gridato:”Dite la verità alla televisione….,lo mandi in onda ciò che ti ho detto?”…Ma.. aimè al telegiornale non ho sentito e visto nulla!!!!!!!!!!
Il corteo è iniziato a muoversi lentamente, ordinatamente,pacificamente…. e lungo il percorso da molte finestre e balconi del centro di Roma sono state esposti sciarpe o drappi viola…
Intanto alle ore 15.30….
L’inizio del corteo entra in piazza San Giovanni in Laterano, mentre la coda era ancora a Piazza della Repubblica e Piazza S.Giovanni era già stracolma…alle ore 17,30 la gente ancora cercava di entrare e tutte le strade adiacenti erano brulicanti di persone stanche ma felici di esserci!!!!!!!
Così….nella Piazza hanno parlato ….
Ascanio Celestini:"L'unico dato importante politico di questa giornata è l'auto organizzazione, che da un po' di anni funziona in Italia come dimostrano anche i casi del no Tav e di Chiaiano». Celestini dice che le manifestazioni non bastano: «È vero che senza criminali al potere staremmo tutti meglio ma in questo paese anche se non ci fossero avremmo comunque una destra pericolosa e violenta e una sinistra invadente. Quello che serve è una prospettiva".
Mario Monicelli, giaccone bianco, sciarpa viola e coppola,parlando dal palco ha detto:
“Questa è una manifestazione bella perché è giovane, non c’è cupezza, non c’è aria di sconfitta”.
Alle ore 17.40: Qualcuno sul palco ha gridato:"Fuori la mafia dallo Stato",era il fratello del giudice Borsellino. Salvatore Borsellino ha sventolato una agenda rossa in mano: un gesto simbolico…anche altri manifestanti inneggiavano tale agenda… in ricordo della famosa agenda del giudice, ucciso nella strage di via D'Amelio,e sparita dopo l'attentato.
Più tardi, Roberto Vecchioni ha aperto la serie di esibizioni in Piazza cantando “Viva l'Italia” di De Gregori, che ha dato origine a un grande coro,tutti cantavano insieme a lui…. Secondo Vecchioni «la cosa più bella della manifestazione di oggi è che sia spontanea quindi verissima. È una giornata di società civile, con la gente che protesta contro uno stato di cose che non va, perchè c'è la costituzione che scricchiola. Ce ne vorrebbero tantissime di giornate cosi».
E ancora…
«Le manifestazioni riescono o non riescono e questa è riuscita, perchè c'è stato un tam-tam popolare e i mezzi per comunicare sono stati quelli giusti. Si vuole prendere le distanze da un governo totalmente inefficace, ma ci si guarda soprattutto intorno per vedere che cosa si può fare per questa grande Italia. Ripeto, io non sono qui contro, ma sono per...».
Ecco esserci stati per…
Per rinnovare il dissenso di un sistema ormai colluso,malato, che si nutre di mafia,di ingiustizie,di abusi e arroganza….
Per esprimere le proprie idee di legalità a tutti i costi,per rinnovare la fiducia ad un paese che deve ri-nascere dalle ceneri di tanto disastro,per rilanciare un paese che viva di democrazia dove ogni singolo cittadino possa,liberamente, esprimere le proprie potenzialità,per sottolineare che la legge è uguale per tutti….
“Devo fare in fretta perché adesso tocca a me” Paolo Borsellino
Sempre vigili

giovedì 26 novembre 2009

E come raccontare tante oscenità? Con coraggio....dicendo la verità!

La triste foto dell'Italia.....
Una foto insanguinata da morti di ragazzi per mano....di chi ha troppo potere e lo gestisce con ferocia!!!!!!!!!!!!!!!
Le verità...scomode che in tanti non vogliono ascoltare!!!!!!!




Sempre vigili

"La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.
La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria".

Alda Merini, da "Terra d'amore"

sabato 21 novembre 2009

Crimini di Stato.............


Quante altre lettere come queste dobbiamo ancora leggere?

Quante altre volte dobbiamo lottare contro l’abuso di uno Stato che pratica la violenza?

Possibile che non ci sia un politico con senso di responsabilità civile che si interessi veramente,e non solo a Ferragosto, di tutte queste morti in carcere e smantelli tutto questo orrore?

Perché non si indaga seriamente? Dobbiamo veramente credere che lo Stato sia un criminale?

Dalla realtà di questi giorni e di altri e altri,dalle notizie di morte e violenza che leggiamo tutti i giorni,dalle denunce di tante famiglie a cui lo Stato ha tolto un figlio,un fratello,un marito,un papà....si dobbiamo crederlo…. lo Stato e i suoi rappresentanti….perpetrano continuamente delitti!!!!!!!!!!!

Queste lettere sono di due genitori che cercano verità e giustizia per i loro figli…

La prima è tratta dalla lettera che la madre di Niki Aprile Gatti ha scritto alla redazione di: Caffè News Magazine!!

E’ solo uno stralcio….perchè è lunghissima e dolorissima,ma potete leggerla integralmente su:http://caffenews.wordpress.com/

L’altra è del papà di Bianzino,pubblicata oggi da Grillo

http://www.beppegrillo.it/2009/11/gentilissimo_be.html?s=n2009-11-20

Cosa c’è da dire?Tutte e due le lettere accusano lo Stato…e come potrebbe essere diversamente?

Lo Stato ha preso i loro figli sani,in ottima salute…li ha riconsegnati a pezzi!!!!!!!!!!!!!!!!

Dico solo che….è ora di gridare BASTA! E' ora che la smettano di uccidere!!!!!!!!!I responsabili di queste atrocità devono essere severamente puniti e non trasferiti o allontanati momentaneamente...perchè questa gente è gente disturbata mentalmente e non può ricoprire posti pubblici...

Io dico...

Mi vergogno di essere un cittadino di questo Stato!!!!!!!!!!!!!

Sempre vigili

Ancora oggi penso sia un incubo e presto mi sveglierò e non è vero niente…

Sono Ornella Gemini, la mamma di Niki Aprile Gatti, di soli 26 anni, brevemente Vi racconto ciò che come uno tsunami ha colpito l’esistenza di Niki e la mia. Per saperne di più Vi invito a leggere il blog che ho aperto per combattere questa durissima battaglia…(http://nikiaprilegatti.blogspot.com)

Niki era incensurato, mai avuto problemi con la Giustizia, MAI, non beveva, non fumava ed era vegetariano da 7 anni… Un ragazzo davvero pulito, mi facevano tutti i clienti i complimenti quando lo lasciavo in negozio, per la sua educazione e gentilizza!!..............................

Niki è stato arrestato a Cattolica, in quanto la mattina viene chiamato dalla madre del suo titolare che lo avvisa che la sera precedente era stato arrestato il figlio, e lo prega di recarsi presso lo studio dell’avvocato di famiglia (oltre che aziendale) per avere notizie. In perfetta buona fede e senza alcun timore, Niki si reca nello studio dell’Avv. Marcolini, resta a parlare con lui e quando esce dal portone, viene arrestato proprio lì. Vi sembra una persona che aveva paura di essere arrestato anche lui? E’ scappato quando la madre del titolare lo ha chiamato?...........................

Comunque il titolare e un altro tecnico di San Marino, arrestato anche lui lo stesso giorno, vengono introdotti nel carcere di Rimini, Niki portato a Firenze……………………

Il lunedì mattina arriva il blindato della polizia penitenziaria e riesco solo a intravedere fra sbarre e gabbie lì dentro il mio Niki, mi si stringe il cuore… il mio prezioso, adorato Niki… Il blindato entra nel retro del tribunale, io lì, non mi fanno salire in aula, riservato solo agli avvocati… e come posso vederlo????

…………….Gli agenti iniziano ad urlare di allontanarmi, dovevo stare almeno a 20 metri di distanza… avrebbero arrestato anche me, se non mi fossi tenuta a tale distanza, e io piangevo come una disperata e cercavo il piu’ possibile di avvicinarmi, mi sembrava essere entrata in un vortice di follia e di folli. Comunque lo vedo e mi vede, ma un agente gli gira con le mani la testa dal lato opposto…

Niki aveva voluto parlare perché doveva spiegare il suo lavoro e che per lui era importante spiegare ed uscire di lì. Chiedo di vederlo anche in loro presenza, anche per pochi minuti, ERA IMPORTANTE , l’Avvocato si attiva per questo ma tutto inutile, la prassi da rispettare sono le 48 ore successive all’interrogatorio…

Non sono state sufficienti le 48 ore… dopo appena 20 ore era tutto FINITO, finiti i sogni Finita la tua e la mia vita!

Il giorno 24 giugno 2008 alle ore 13,15 mi arriva una telefonata sul cellulare, e ripeto CELLULARE con tono freddo mi dice: “Lei è la mamma di Aprile Gatti Niki?”. Ed io: “Si!” – e la voce metallica: “E’ il carcere di Sollicciano, una brutta notizia, suo figlio si è SUICIDATO!”.

Non ho mai assolutamente creduto al Suicidio, Niki era un ragazzo pieno di sogni e di aspettative, non si sarebbe mai suicidato, Niki era consapevole della sua genialita’ e mai per una” ipotesi di reato” avrebbe messo fine alla sua vita!.....................

C’è il verbale di un Agente che dichiara che Niki verso le ore 10 discorreva con lui circa il processo, dice che era tranquillo, …autopsia ora del decesso ore 10 (dove hanno parlato? Non è specificato.)

Abbiamo fatto opposizione all’archiviazione per suicidio, e mi opporrò fino alla fine dei miei giorni, Niki aveva una famiglia che lo adorava e che adorava e Mai Mai avrebbe messo fine ai suoi giorni per una ipotesi di reato………………….Erano stati arrestati in 18, fra questi nomi anche “noti” ha subito detto ai Pm di voler dire quello che sapeva, il suo lavoro, ma dopo 15 ore non ne aveva piu’ la possibilità….

Noi eravamo una tranquillissima famiglia di provincia, sani principi e tanto lavoro per vivere… poi un giorno sono arrivate… le mani dello Stato… e tutto è finito!

Niki non era un delinquente, non aveva neanche mai rubato una caramella, era un ragazzo stimato da tutti e tutti gli volevano bene per il suo carattere solare, socievole e sempre pronto alle battute… Mi hanno rovinato la Vita per sempre a me e alla mia famiglia per una “ipotesi di reato” se quando chiuderanno le indagini il reato non c’è, me lo ridaranno mio figlio? Lo rivoglio Vivo e in piedi come lo hanno preso!

Non a pezzi come me lo hanno fatto rivedere dopo appena 5 giorni…

Ornella Gemini

"Gentilissimo Beppe Grillo,
Il caso recente di Stefano Cucchi e, quello ancor più recente, di Giuseppe Saladino a Parma (Il Manifesto dell'11 novembre), hanno richiamato l'attenzione sui casi di Marcello Lonzi e di mio figlio Aldo Bianzino, anch'essi morti in carcere in circostanze tutte da chiarire (chissà quando e soprattutto se). Ora, volendo esaminare il caso di Aldo, bisogna precisare alcune cose.
Il P.M. dott. Giuseppe Petrazzini, che aveva fatto arrestare Aldo e la sua compagna la sera del venerdì 12 ottobre 2007, è lo stesso magistrato che ha in carico le indagini sul suo successivo decesso avvenuto nella notte tra il 13 e il 14, Aldo era stato messo in cella di isolamento nel carcere "Capanne" di Perugia. Era stato visto da un medico, che l'aveva riscontrato sano e da un avvocato d'ufficio, col quale aveva parlato verso le 17 di sabato. Non sono disponibili registrazioni di telecamere su ciò che è avvenuto successivamente, né, dopo il decesso, la cella risulta sia stata isolata e sigillata, né che siano stati chiamati per un intervento i reparti speciali di indagine dei Carabinieri. A detta degli altri detenuti del reparto, durante la notte Aldo aveva suonato più volte il campanello d'allarme ed aveva invocato l'assistenza di un medico, sentendosi anche, pare, mandare al diavolo dall'assistente del corridoio, la guardia carceraria Gian Luca Cantore, attualmente indagato. Fatto sta che verso le 8 del mattino di domenica le due dottoresse di turno, arrivate a svolgere il loro turno di servizio, trovarono il corpo di Aldo, con indosso solo un indumento intimo (e siamo a metà ottobre, non ad agosto). I suoi vestiti si trovavano nella cella, accuratamente ripiegati (cosa che Aldo, in 44 anni, non aveva fatto mai). Le due dottoresse provarono di tutto per rianimarlo, ma alla fine dovettero desistere: Aldo era morto. L'autopsia, svoltasi il giorno dopo, diede risultati controversi: si parlò prima di due vertebre poi di due costole, rotte, poi tutto fu negato. Di certo ci fu un'emorragia celebrale e un'altra di 200 ml. al fegato. Segni esterni di percosse o violenze, nessuno (i professionisti sanno come si fa C.I.A. insegna). Ora, l'emorragia cerebrale è stata imputata ad un aneurisma, quella epatica ad un maldestro tentativo di respirazione artificiale, che le due dottoresse respingono nel modo più assoluto (e ci mancherebbe, si tratta di medici, mica di personale non qualificato), ma nessun altro ha affermato d'aver fatto tentativi in tal senso. Ora, può accadere quando si è nelle mani delle "forze dell'ordine", lo abbiamo purtroppo visto in molti casi, basterebbe pensare al G8 di Genova, e magari al colloquio recentemente intercettato nel carcere di Teramo (i detenuti non si massacrano in reparto, ma sotto!). L'emorragia cerebrale potrebbe benissimo essere stata la conseguenza di uno stress per colpi ricevuti in altre parti del corpo, immaginatevi l'angoscia e il terrore di una persona in quelle condizioni. In ogni caso credo proprio di poter dire in tutta coscienza che Aldo è stato assassinato in un ambiente violento e omertoso, del quale non si riesce neppure a sapere i nomi del personale presente quella notte nel carcere. Quanto al dott. Petrazzini, mi sembra che dignità gli imporrebbe di passare ad altri il suo incarico, date le omissioni, invece di insistere come sta facendo, per ottenere l'archiviazione del caso.
Ma i veri assassini sono coloro che hanno voluto ed ottenuto una legge sulle "droghe" come l'attuale, persone che nella loro profonda ignoranza, considerano in modo globale, senza distinzioni. Una legge fascista e clericale, da Stato etico e peggio, da Stato che manda in galera (con le conseguenze che si sono viste) il poveraccio che coltiva per uso personale qualche pianta di cannabis, mentre, se la droga (quella pesante, cocaina o altre sostanze) circola nei festini dei potenti, non succede nulla. Vorrei dire comunque che un Paese che considera delitto la detenzione e l'uso di droghe, magari solo marijuana, o l'essere "clandestino", pur non avendo colpe e quasi sempre per sfuggire a condizioni di vita impossibili, uno Stato che avendo preso in custodia delle persone, è responsabile a tutti gli effetti delle loro vite e della loro salute, uno Stato che non riconosce come reato gravissimo la tortura, uno Stato che difende i forti e i potenti e non i deboli, è uno Stato che non può ritenersi civile e non può chiedere ai suoi cittadini (o sudditi?) di amare la propria patria." In fede Giuseppe Bianzino, Vercelli, 16 novembre 2009