FRAGOROSO SILENZIO

mercoledì 23 dicembre 2009

Ti voglio bene.....


.......... esiste un solo mediatore fra Dio e gli uomini: Gesù Cristo, uomo anche lui, che ha dato la vita come prezzo di riscatto per tutti noi.
1 Timoteo 2:5-6


Carissimo\a,
so che hai addobbato l’albero e realizzato il presepe,e con quale sollecitudine…rispettando i tempi e le regole!
Così, amorevolmente, hai coperto il “bambinello” per scoprirlo la notte di Natale come si fa dalla notte dei tempi!
Hai fatto tutto ciò in nome della tradizione o hai fatto tutto ciò in nome della fede?
Se sì…sai che il Natale rappresenta la nascita di Cristo che,come dicono gli scritti,è venuto in terra per redimere l’uomo dai peccati,per riportare l’uomo, con il suo esempio,all’uguaglianza,alla tolleranza,alla disponibilità all’altro,al riconoscimento della diversità,alla giustizia tra uguali…
Gli scritti sacri ci dicono che in un determinato momento della storia,Cristo si è incarnato, cioè ha assunto la natura umana, non per insegnare la furbizia,l’inganno,la mistificazione della realtà,né per favorire il potere dei forti…ma per diffondere la “comprensione” e la “condivisione”dei principi umani…
Il suo esserci ha legittimato la miglior “rappresentazione” dell’essere umano!
E’ stato,forse, uno dei primi uomini a ribellarsi alle ingiustizie dei forti e a porre l’attenzione sui poveri,sui derelitti,sugli emarginati…sugli esclusi da una società ingiusta e violenta…
Lui non predicava la “colpa”,ma la “disponibilità alla comprensione”!Ciò che invece oggi non fa la Chiesa…
Insegnare la colpa è perpetuare l’idea che il dolore e la sofferenza siano necessari, ma necessari a che cosa?Tutto ciò significa travisare l’insegnamento di Gesù.
Basta guardare il crocifisso che i cattolici mettono in mostra con orgoglio. Che senso ha mantenere Gesù inchiodato sulla croce se non per affermare l’idea che il dolore e la sofferenza siano necessari? Necessari a fiaccare le volontà….
Allora tu che “vivi” il Natale in nome di Cristo…dovresti batterti per quei principi per cui Lui è morto..
Perché non ti ribelli alle violazioni dei diritti umani e dici,invece, che gli immigrati sono un pericolo e accetti i respingimenti?
Perché non ti adiri quando i Trans,gli omosessuali vengono derisi,allontanati,ghettizzati,considerati “altro”?
Perché non urli quando tanti ragazzi manifestano contro i sorprusi del governo e lottano per un mondo migliore,vengono picchiati,arrestati,processati per le loro idee?
Perché non ti offendi quando i politici “costruiscono” scandali per distruggere qualcuno per interessi propri in nome della politica malata?
Perché non lotti perché ogni uomo possa esprimere le proprie potenzialità e non debba essere sempre “asservito” a un potere mafioso,massonico e violento?
Perché non denunci gli abusi che ogni giorno sei costretto a subire in nome dell’omertà civile?
Perché non ti “arrabbi” quando tanti giovani vengono uccisi dal potere che tu hai legittimato?
Perché non gridi il tuo disgusto,la tua insoddisfazione,il tuo dissenso verso chi usa il potere come una spada tagliente verso chi non ha armi, verso chi è debole,chi non ha strumenti per combatterlo?
Perché giri la testa di fronte agli elenchi di morti da “accertare”nelle carceri ?
Perché non ti chiedi cosa accade lì dentro e chi comanda,chi abusa e chi violenta?
Perché non ti chiedi dove stiamo andando?
Perché non scendi in piazza per esprimere il tuo sentimento con forza e in modo risoluto?
Se credi in quell’uomo che fai “rivivere” ogni anno nel tuo presepe…dovresti essere un “tipo” molto,molto arrabbiato…Pensa con la tua testa…ragiona e non lasciare spazio all’inganno…
Non permettere a nessuno di leggere la realtà per tuo conto,di prendere decisioni che ti riguardano,di vivere la tua vita!
Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine.
L’insegnamento di Cristo potrebbe essere considerato semplice, ma metterlo in pratica richiede attenzione, energia ed impegno.
L’Umanità,da sempre, è stata tenuta volutamente nell’ignoranza,nella paura,nel mondo della colpa, per motivi di potere. Quando gli uomini non vogliono pensare con la propria testa e seguire il cuore, fondano uno Stato che pensi per loro ed una Religione che si prenda cura delle loro anime. Così gli uomini hanno frammentato il loro potere cedendolo allo Stato e alla Chiesa affinché risolvessero i loro grandi problemi esistenziali. Con il tempo sia lo Stato che la Chiesa sono diventate “sistemi” di potere che hanno soggiogato gli uomini, anziché essere al loro servizio.
Ricordati che lo Stato non favorisce lo sviluppo del senso civico,non stimola la coscienza civile,
ma “mira” a fiaccare la tua volontà pensante per renderti “partecipe”dei suoi giochi…Vuole “condividere” con te le sue ragioni..che non sono le tue!!!!!!!!!
Da…”Se” Rudyard Kipling…….
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori…

Solo allora sarai un uomo!!!!!!!!!!!

Ti voglio comunque bene!!!!!!!!

“Perché il dono non umilii l’altro, devo dargli non soltanto qualcosa di mio, ma me stesso, devo es¬sere presente nel dono come persona” (Deus caritas est, p. 80).

domenica 20 dicembre 2009

Copenaghen...un sogno in frantumi....

Sempre da:http://www.globalproject.info/it

Antonio Musella

Abbiamo conosciuto diverse realtà provenienti da tutto il mondo che si sono interrogate insieme sul come declinare la disobbedienza al Cop 15 in questi giorni. Di fronte ci siamo trovati un apparato repressivo figlio della tradizione liberal conservatrice della monarchica Danimarca, che si propone oggi come modello di polizia europea in grado di detronizzare i conflitti, in un paese in cui lo stato delle lotte sociali risulta impalpabile. Migliaia di arresti, 1300 solo tra l’11 ed il 13 dicembre, gabbie pop-up, isolamento, processi per direttissima senza avvocati. Di contro massima formalità sulle “regole di ingaggio”, a differenza di come sarebbe avvenuto nel nostro paese. Una strategia ben precisa che risulta essere non solo la strategia di gestione di un vertice internazionale da parte della polizia, ma si propone come modello di controllo sociale e annientamento dei conflitti….

Ma sappiamo bene che la stupidità è sempre in agguato. Una stupidità che si ricopre di ridicolo quando qualcuno vorrebbe farci credere che lo spazio del conflitto e della radicalità sono due bombette lanciate alla prima vetrina che capita, scappando a gambe levate all’arrivo della “democraticissima” polizia, rifugiandosi in altri spezzoni di corteo coinvolgendo altri in pratiche che non hanno scelto.

Questa stessa stupidità l’abbiamo potuta vedere la notte di Christiania il 14 dicembre….

Questo ha portato al fermo di 210 persone, di cui 86 italiani della delegazione See you in Copnehagen, di cui uno, Luca Tornatore, astrofisico, e uno dei principali referenti della rete italiana qui al Cop 15, è stato arrestato con accuse assurde ed improbabili e resterà in carcere fino al 12 gennaio.(…..)

Luca Casarini

Duecento attivisti, la stragrande maggioranza dei quali molto giovani, che provengono da tante realtà di lotta territoriale, metropolitana, urbana, dell’università, delle scuole medie superiori, che affrontano questo caos con la giusta leggerezza di chi sa di non poter essere risolutivo di tutti i problemi, grandi e piccoli, ma anche con la determinazione a guardare le cose per ciò che sono.

Mi sono chiesto in questi giorni che cosa avvertono questi compagni di tutto ciò che sta accadendo. C’è una bella differenza per me che ho vissuto Seattle, tra quei giorni americani e questi in Danimarca. Diciamo pure dal giorno alla notte. Sono un poco preoccupato in effetti per questi ventenni: preoccupato in effetti per questi ventenni: a loro non tocca la fortuna, ad esempio, di trovare insieme ad una moltitudine come quella che disobbediva nella “no demostration area” nella downtown della città della Microsoft e della Boeing, un nemico ben definito, chiaro, e assolutamente in calo di popolarità e legittimità come il WTO.(…………..)

Ma anche qui, la separatezza tra la testimonianza e la pratica politica di vita, è stata sapientemente cercata: da chi gestiva palchi e interventi programmati a chi, in coda, si è reso facile strumento di provocazioni da stato di polizia che rischia addirittura di trasformarsi in una cosa ridicola tanto è esagerata.(……..)

Ecco come Laura…,presente al Cop 15,racconta ciò che ha vissuto….

Copenhagen per me è stato (come tanti compagni hanno ripetuto in questi giorni), il "centro del mondo". Per la prima volta ho visto popoli da tutto il mondo ritrovarsi e urlare ad una sola voce, sebbene con toni e sfumature diversi. Me ne sono resa pienamente conto alla conferenza stampa sull' arresto di Luca, all'interno del KilmaForum, quando vari rappresentanti di Via Campesina sono intervenuti, esprimendo una rabbia ed una dignità che mi hanno lasciata sconvolta. Parole urlate, che comunicavano le milioni di voci che dal mondo reclamano giustizia climatica, una parola che per molti si traduce in sopravvivenza.

Per la prima volta ho visto migliaia di giovani da tutto il mondo, ascoltare in religioso silenzio gli interventi che si susseguivano in un'assemblea dalle modalità a me sconosciute (quella tenutasi a Christiania la sera del 14 dicembre) ed esultare pieni di gioia dopo l' intervento di Naomi Klein, che ho faticato a seguire, ma di cui ho percepito la gigantesca portata globale. Momenti ed emozioni che nella mia pancia e nella mia mente hanno cominciato a sommarsi e mescolarsi per diventare quel bagaglio e quel portato che vorrei riuscire a trasmettere a tutti quei compagni che non hanno potuto partecipare o che hanno continuato a lavorare sui propri territori per costruire quei percorsi che Copenhagen e il mondo intero ci hanno consegnato.

Della capitale danese ricordo soprattutto il clima onnipresente di paura e incertezza che dai primi giorni ci ha accompagnato per le vie della città fin dentro il nostro "campo base", la nostra casa. Ricordo e considero ora, con la lucidità che permette una riflessione a posteriori, gli arresti preventivi, il rastrellamento di Christiania, le file di prigionieri sull'asfalto, le gabbie...solo ora forse, riesco a comprendere cosa ha significato per noi e soprattutto per le centinaia di migliaia di persone che da tutto il mondo sono affluite a Copenhagen: la revoca di ogni tipo di libertà di movimento o di espressione. La scientifica negazione di ogni forma di dissenso e protesta da parte di centinaia di migliaia di persone che hanno messo alle strette il sistema patinato e di facciata che circondava il vertice Cop15. Collegando il palese fallimento del vertice e l'assurda repressione poliziesca scatenatasi persino sui delegati che il 16 dicembre volevano uscire dal Bella center, il quadro appare leggermente più chiaro. Come appare più chiaro e luminoso il risultato ottenuto dalla scelta della disobbedienza come pratica collettiva di piazza il 16 dicembre: l'unica in grado di mostrare al mondo il vero volto di COP15 e di contrastare (senza gridare al miracolo o alla soluzione) la pratica poliziesca dell'arresto sistematico e preventivo.

Manda la tua solidarietà a Luca!

Firma e fai circolare la Petizione on line